Fynbos è uno dei punti critici della biodiversità globale grazie alla sua eccezionale varietà di specie vegetali. Il termine Fynbos, che in italiano significa ‘cespuglio fine’, è emblematico della sua flora unica, che rappresenta oltre l’80% delle specie vegetali del Regno Florale del Capo. Sorprendentemente, più di due terzi di queste specie non si trovano in nessun’altra parte del mondo (come il Mimetes mostrato nell’immagine sopra). Molte di queste piante straordinarie sono state apprezzate per scopi decorativi e da giardinaggio, così come per le loro proprietà medicinali e, in alcune culture, per i loro poteri magici. Nonostante l’interesse crescente verso il fynbos, per molti rimane un mistero. Alcune specie possono crescere proprio sotto i loro occhi senza che se ne accorgano nemmeno.
Il fynbos si compone di circa 100 famiglie botaniche, delle quali le tre più grandi e conosciute sono: le ericee, le protee e i restos. Detto ciò, ci sono molte altre famiglie da scoprire – di seguito, presentiamo alcune delle nostre preferite:
L’agapanthus, conosciuto come ‘Fiore dell’Amore’, deriva dal greco ‘agape’ che significa ‘amore’ e ‘anthos’ che significa ‘fiore’. È popolarmente noto come ‘lilla del Nilo’ e ‘lilla africana’, anche se non è tecnicamente una giglio. Sapevate che nel mondo della magia l’agapanthus è considerato una pianta di grande rispetto? Le radici possono essere utilizzate per creare un amuleto d’amore e i loro poteri magici addirittura tengono lontani i temporali. Inoltre, l’agapanthus può fungere da barriera contro il fuoco se piantato abbastanza vicino a una casa.
Gli Egiziani chiamavano la pianta di aloe vera “pianta dell’immortalità” già 6.000 anni fa. Cleopatra utilizzava la parte umida e centrale della pianta spinoso per il suo regime di bellezza. I Greci la impiegavano per curare tutto, dalla calvizie all’insonnia, mentre i nativi americani la definivano “Bastone del Cielo”.
Il Leonotis leonurus, noto anche come wild dagga e coda di leone, è una pianta dai fiori e foglie che venivano fumate dalla tribù Hottentot dell’Africa meridionale per il loro effetto euforico. Nella medicina tradizionale, il wild dagga viene utilizzato per trattare febbri, mal di testa, tosse e eruzioni cutanee. È anche usato come amuleto per tenere lontano i serpenti e per curare morsi di serpente.
Tulbaghia violacea, o aglio selvatico, è anche conosciuto come ‘Aglio della Società’ poiché i coloni olandesi ritenevano fosse una spezia più educata da usare per insaporire i piatti, rispetto al vero aglio, specialmente durante eventi sociali. Inoltre, gli Zulu utilizzavano sia i fiori che le foglie per dare sapore a piatti di carne e patate. Il Tulbaghia è un disinfettante e il suo bulbo è stato usato per trattare tosse e raffreddori.