Il soprannome di Antonio Vivaldi, “il prete rosso”, è ben noto, ma la sua fama si fonda sul suo successo come compositore. Infatti, nel 1715, mentre insegnava e componeva all’Ospedale della Pietà di Venezia, Vivaldi piacque così tanto ai suoi datori di lavoro che gli incrementarono lo stipendio! Ma un altro prete-compositore, Francesco Antonio Bonporti, non fu così fortunato. In una lettera indirizzata al segretario dell’elettore di Magonza scritta nel 1715, Bonporti fece l’opposto di chiedere un aumento. Infatti, si offrì di lavorare gratuitamente per un anno in cambio di un incarico come cappellano dell’imperatore a Vienna! Le composizioni di Bonporti sono spesso trascurate, ma molti credono che abbiano influenzato lo stile di J.S. Bach. Immagina la musica di Vivaldi, Bonporti o Bach su uno dei violini di Antonio Stradivari. Molti indicano il 1715 come l’anno in cui Stradivari raggiunse il culmine del suo cosiddetto ‘periodo d’oro’ nella costruzione di strumenti. Sebbene Stradivari non desse ai suoi strumenti nomi specifici, molti sono stati successivamente chiamati in base ai loro musicisti o proprietari. Uno Stradivarius famoso, noto come ‘Alard’, fu realizzato nel 1715 ed è considerato da alcuni esperti come uno dei suoi migliori. Oscar Shumsky, un violinista americano scomparso nel 2000, suonò un altro famoso violino di Stradivari realizzato nel 1715 chiamato ‘Ex-Pierre Rode’ o ‘Duca di Cambridge’. Il drammaturgo Newburgh Hamilton, nato in Irlanda, presentò la sua commedia in cinque atti, The Doating Lovers, in Inghilterra nel 1715. Nello stesso anno, rilanciò anche un’opera precedente, la sua farsa intitolata The Petticoat Plotter. Le due opere godettero solo di una limitata popolarità, e forse Hamilton sarebbe scomparso quasi del tutto dall’occhio pubblico se non fosse stato per la sua amicizia con il compositore George Frederick Handel. Handel e Hamilton collaborarono come librettista e compositore per opere vocali di grande scala; Handel compose la musica e Hamilton fornì i testi. Questa associazione si rivelò fruttuosa: insieme produssero l’ode Alexander’s Feast, oltre a Samson e l’Occasional Oratorio. Tornando in Francia, il 1715 segnò l’anno della morte di Luigi XIV. Il cosiddetto “Re Sole” godette di un lungo regno, durante il quale impiegò molti musicisti. Uno di questi era Antonio Bagniera. Nato nel 1638 (lo stesso anno di Luigi XIV), Bagniera iniziò a cantare nel coro della cappella reale da giovane. Dopo essersi sottoposto a castrazione per evitare il mutamento della voce, Bagniera si unì infine ai ranghi di altri castrati italiani impiegati dal re. Bagniera trascorse la maggior parte della sua vita alla corte, ritirandosi solo dopo la morte del re nel 1715. Inoltre, durante un’epoca in cui l’aspettativa di vita non era certamente ottimistica come oggi, Bagniera visse fino all’età rispettabile di 102 anni!
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Lavinia
Lavinia, un'anima fiorita nel giardino della vita. Con il suo blog, condivide la sua passione per i fiori, dipingendo il mondo con petali di parole. Ogni bouquet che crea è un'opera d'arte, un abbraccio profumato per il cuore. Tra i filari del suo giardino segreto, Lavinia trova ispirazione e gioia, cultivando non solo fiori, ma anche sorrisi. Seguitela nel suo viaggio tra i colori e i profumi della natura, e lasciatevi incantare dalla sua dedizione per queste meravigliose creature. Perché, come dice Lavinia, "la vita è troppo breve per non fermarsi ad ammirare i fiori".
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