Nel 79 d.C., il Vesuvio eruttò, e grandi quantità di cenere vulcanica coprirono la città di Pompei. La cenere ha conservato le abitazioni e i giardini che altrimenti si sarebbero degradati o distrutti nel corso del tempo. Così, gli scavi avvenuti molti anni dopo hanno messo a nudo l’aspetto dei giardini pompeiani secoli fa. Tipicamente, c’era un cortile rettangolare al centro della casa e, spesso, se c’era spazio, dei portici coperti correvano lungo tutti i lati. Colonne sostenevano i tetti dei portici, progettati affinché l’acqua piovana defluisse dai tetti verso cisterne sotterranee. I giardini del cortile interno comprendevano normalmente una piscina ornamentale e statue. Panchine di pietra erano disponibili per sedersi e pranzare all’aperto. Molte delle piante includevano elementi medicinali, e c’erano anche arbusti come il ginepro, l’acanto e il viburno, e erbe come la lavanda e il rosmarino. Viti, come edera e vite, abbellivano pergole e graticci. Gli archeologi hanno effettuato calchi in gesso di molte delle piante estratte dalla cenere vulcanica, quindi sappiamo con certezza che i giardinieri romani apprezzavano i fiori. Coltivavano molte rose, gigli della Madonna, viole, narcisi, margherite e papaveri, sembrando favorire piante con fioriture profumate. Statue di Venere e di bambini erano spesso collocate tra i fiori.
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Lavinia
Lavinia, un'anima fiorita nel giardino della vita. Con il suo blog, condivide la sua passione per i fiori, dipingendo il mondo con petali di parole. Ogni bouquet che crea è un'opera d'arte, un abbraccio profumato per il cuore. Tra i filari del suo giardino segreto, Lavinia trova ispirazione e gioia, cultivando non solo fiori, ma anche sorrisi. Seguitela nel suo viaggio tra i colori e i profumi della natura, e lasciatevi incantare dalla sua dedizione per queste meravigliose creature. Perché, come dice Lavinia, "la vita è troppo breve per non fermarsi ad ammirare i fiori".
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